La
primissima formazione dei Trip risale al 1967 ed è tutta inglese. I
suoi membri sono Arvid Andersen
(bassista), Jan
Broad (batterista), William
Gray (chitarrista) e [udite udite!] Ritchie
Blackmore (chitarrista), che subito
dopo questa brevissima esperienza andrà a fondare quel mostro sacro
del rock che ha nome Deep Purple.
Anche
se questa formazione non ha avuto lunga vita e non ha lasciato
alcuna "testimonianza scritta" (come 45 giri o bootlegs) è
importante perchè ha al suo interno Arvid
Andersen (che
negli ambienti del blues londinese di metà '60 ha già suonato con
membri degli Yardbirds
e dei futuri Led
Zeppelin), il quale rimarrà nel
gruppo fino al '73 (scioglimento ufficiale dei Trip).
Inoltre,
scorrendo l' esiguo materiale inerente questi Trip
"embrionali", si riscontrano tutte quelle velleità che
accompagneranno il gruppo: un' attitudine "underground"
estrema ed una ricca e peculiare ricerca di sonorità uniche ed
irripetibili (per maggiori informazioni a riguardo leggi le recensioni
contenute in DISCOGRAPHY).
Nel
'69 avviene la defezione di Blackmore
e Broad, i
"nuovi acquisti" della band sono Joe
Vescovi (tastierista)
ed il ventiduenne Pino Sinnone
(all' epoca percussionista da soli tre
anni); grazie a questa felice contaminazione di elementi italiani con
altri inglesi si incomincia ad intravedere l' ossatura storica della
band.

Con
la firma del contratto (1970) con la RCA, il gruppo comincia a
cogliere i primi (timidi) successi, rafforzati dalla partecipazione
nel film "Terzo canale avventura
a Montecarlo", dove i Trip
interpretano loro stessi sullo sfondo di un' improbabile trama
farsesca, ricca di scenette a dir poco agghiaccianti....
La
casa cinematografica decide che per i membri della band non è
prevista alcuna retribuzione, in ragione di ciò Vescovi
tronca ogni rapporto con essa: il
progetto che vuole i TRIP
protagonisti di altre pellicole è
sfumato per sempre.
Comunque
sia questo film rimane (ovviamente) un <<must>> per i fans
del gruppo di ogni generazione e si fa apprezzare per la sua
iconografia di marcato stampo hippie.
E'
dello stesso anno il 45 giri "Bolero
Rock" e
l' LP "The
Trip - Musica Impressionistica" (recensione).
Nel
1971 David Gray
e Pino
Sinnone dopo l' uscita dell' album "Caronte"
(recensione) decidono di abbandonare
la band (che in Italia ha pochissimo seguito, così come in
Inghilterra). La sezione ritmica, l' anno successivo, viene quindi
affidata al giovanissimo Furio Chirico
(che dopo la parentesi con i Trip andrà
a fondare un' altra prog band, ovvero Arti
e Mestieri).
Sinnone,
per sua scelta, appenderà le bacchette al chiodo per oltre trent'
anni, per poi riprenderle nel suo attuale progetto, ovvero la Gualtiero
Accornero Blues Band.

Nel
'72 i tempi sono maturi per l' uscita di un nuovo LP (lo storico "Atlantide").
Con una formazione a tre in chiaro stampo Classic
Prog, i Trip si impongono agli occhi
della critica come drastica risposta "underground"
a formazioni più blasonate quali Emerson,
Lake & Palmer, Le
Orme e Atomic
Rooster (solo
per fare qualche piccolo esempio....).
Su
tutte spicca l' istrionica figura di Joe
Vescovi, che si pone al centro dell'
attenzione come virtuoso delle tastiere in grado di rivaleggiare con
grossi nomi del calibro di Keith
Emerson, Dave
Greenslade e Rick
Wakeman.
Sono
di questo periodo le prime soddisfazioni legate ad un discreto
successo di pubblico.
Nel
1973 esce sul mercato quello che sarà l' ultimo lavoro dei Trip,
ovvero "Time
Of Change" (recensione). Mai
titolo per un album fu così profetico: la band cambia etichetta (la
fallimentare Trident Music),
il successo consolidato con Atlantide
non riesce a perpetuarsi ed inoltre Furio
Chirico (che grazie al suo
talento suscita gli appetiti musicali di molti musicisti) decide
di dedicarsi ad altri progetti.

L'
anno successivo (1974) i membri "sopravvissuti" si rivolgono
a Nunzio Favia
(batterista). Ma questo nuovo terzetto ha vita breve, sembrano essersi
spente le idee nella fucina creativa dei Trip; dopo pochi mesi la band
si scioglie, Vescovi
si unisce dapprima agli Acqua Fragile
e poi ai Dik
Dik (dove lo seguirà anche Favia).
Arvid Andersen torna
in terra di Albione per dedicarsi a progetti personali, poi si
trasferisce in pianta stabile in Svizzera, dove tutt' ora
risiede, dedicandosi, fra l' altro, all' hobby dell' archeologia.
L'
attività musicale di Joe Vescovi
dura tutt' oggi negli ambienti del
pop-rock (Shout!).
FERDINANDO
SANTONICOLA
|